Varato il contratto nazionale per edilizia

L’Assemblea dei delegati della Società svizzera degli Impresari-Costruttori riunita in assemblea ha approvato oggi la soluzione negoziata per un nuovo contratto nazionale mantello per l’edilizia principale, della durata di quattro anni. Ne ha dato notizia la stessa Ssic Comprende la garanzia della pensione a partire da 60 anni e gli aumenti salariali per i prossimi due anni. Sabato scorso, le conferenze professionali dei sindacati Unia e Syna hanno approvato il pacchetto di negoziati. Con ciò il nuovo Contatto nazionale mantello entrerà quindi in vigore il 1° gennaio 2019. Le misure per garantire il pensionamento anticipato per l’edilizia saranno attuate a partire dal primo aprile 2019.

Più flessibilità e aumenti di salario

Sono state adottate delle misure di flessibilizzazione per quanto riguarda l’orario di lavoro. Un esempio sono le ore supplementari al mese possibili, che aumentano da 20 a 25 ore. In futuro, le aziende avranno a disposizione un mese in più per compensare le ore supplementari. In riferimento alla pianificazione dell’orario di lavoro è stata introdotta una regolamentazione speciale per le imprese con reparti o squadre che dedicano almeno il 60 per cento del tempo di lavoro alla posa di pavimentazioni.

L’esito delle trattative comprende per il 2019 e per il 2020 un aumento generale dei salari effettivi e dei salari minimi di 80 franchi. Non sono stati assunti impegni per ulteriori aumenti nel terzo e nel quarto anno. È parte integrante della soluzione anche il risanamento della Fondazione Far. Le misure per garantire la pensione a partire da 60 anni saranno attuate a partire dal 1° aprile 2019. Queste includono le riduzioni delle prestazioni a livello di accrediti di vecchiaia Lpp, l’aumento dei contributi dei lavoratori e un nuovo modello che premia con un aumento della loro rendita i lavoratori che possono lavorare 12 o 24 mesi in più, rinviando il pensionamento.